Chi li conosce, e anche chi scrive, li denomina per comodità “I Zuoghe” (la Z va pronunciata come la s di rosa). In realtà, l’oronomastica tradizionale denomina il punto strategico del tratto di cresta che dal finestrone del Busc de r’Ancona scorre verso est, come “Ra Ciadenes”. Comunque sia, durante la Grande Guerra i Zuoghe costituirono un passaggio obbligato per l'assalto a Son Pouses, e contro quella dorsale s’infransero pesantemente i tentativi di sfondamento dell’Esercito Italiano. La quota 2053, dove sorge il punto trigonometrico, e quella - più bassa di circa 50 metri - dove il sentiero, già segnato ma abbandonato per difficoltà di manutenzione, che sale dalla strada statale s’incontra con quello che unisce il crestone alla Val de Gotres, offrono uno scenario magnifico, e la possibilità di osservare numerose opere belliche. La zona è fra quelle che scelgo spesso per un’escursione, in primavera per misurare i garretti in vista dei cimenti estivi ed a fine stagione per sfidare l’inverno, che lassù pare sempre arrivare un po’ più tardi che altrove. Del resto, la pala boscosa che da Ospitale porta in cima è esposta in pieno sole, sicché mi è capitato di salirci anche in dicembre o in marzo, senza neve nella quale sprofondare. Nel 2007, per la prima volta dopo anni, vari impegni mi hanno portato a disertare il rituale appuntamento coi Zuoghe, ma avevo chiuso l’anno precedente lungo l'anello in condizioni tardo-estive, il 26 novembre! In futuro spero di poter rendere regolarmente omaggio ogni anno alla dorsale, dove il tempo si pare fermato. Di vero cuore, almeno finché vi salirò, mi auguro di non vedere mai lassù le ricorrenti manomissioni di “valorizzatori” turistici più o meno istituzionali, che infrangerebbero l’atmosfera arcana di quei dirupi, così importanti in guerra e disertati in pace, dove ogni volta mi aggiro con la curiosità e l'entusiasmo del ragazzino salito per la prima volta con i genitori il lontano 1° maggio 1972.
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