A queste righe, potrebbero seguire varie risposte: oltre ad una interpretazione scientifica, che certamente è a portata di mano, anche spiegazioni più fantasiose, come quelle di coloro cui ho chiesto un parere sul fenomeno. Sulla quota 2273, la più elevata dei Tonde de Cianderou, cupola tondeggiante che spicca anche da Cortina centro, posta lungo le balze che da Tofana III digradano su Fiames e ricca di resti militari poiché durante la Grande Guerra lassù si combatté aspramente, c’è una bella cosa. Una grotta dal soffitto piuttosto alto, che fino a poco tempo fa (mi dicono però che l'estate scorsa la situazione era un po' mutata) era occupata da una profonda pozza d’acqua trasparente e calma, un autentico, cristallino laghetto a 2300 metri d’altezza. Sul soffitto della cavità, anni fa l’alpinista Renato Schiavon aveva collocato anche una statuina della Madonna, a protezione degli escursionisti. Scusando il gioco di parole, la pozza non dovrebbe essere stata un pozzo, e sembra che non abbia immissari, emissari o fattori che la intorbidiscono. D’inverno gela, creando uno specchio ghiacciato dalle tinte bellissime, e tanti non hanno capito come si possa trovare lassù, se ci sia sempre stata, sia un fenomeno naturale od opera dell’uomo. Oltretutto, il fondo di una cavità adattata a postazione, deposito di munizioni o ricovero, se non impermeabile, doveva essere almeno asciutto abbastanza da sistemarvi uomini e materiali, altrimenti sarebbe stato inutile. Oltre al valore paesaggistico e ambientale del luogo, dove molti calano comodamente dall’alto (da Ra Vales), ma che io ritengo più bello, per quanto più faticoso, guadagnarsi dal basso (dal Lago Ghedina), i Tonde de Cianderou riservano una domanda: quale sarà l’origine dell’affascinante, traslucido, silenzioso laghetto della “Grotta della Madonna”? Lascio a chi lo volesse, dipanare il piccolo interrogativo, prospettatomi per primo quest’inverno dall’amico Ennio, ed al quale finora io non saprei fornire una risposta.
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