lunedì 26 luglio 2010

Era sicuramente più evocativo l'oronimo antico Crepo de ra Ola, che mi suggerì qualche anno fa Alberto, ex guardacaccia, che non quello attuale di Col Siro! Sto parlando del rialzo cupoliforme, erboso sul versante che guarda la Punta Nera e la Zesta del Sorapis e roccioso su quello opposto. Il Col Siro campeggia isolato sulla Monte de Faloria, e si può salire con una facile e gradevole, quanto quasi sconosciuta passeggiata da Forcella Faloria, a sua volta poco distante dal Rifugio Tondi. Ovviamente, non mi pare valga la pena partire da Cortina con l'intenzione di salire soltanto il Col Siro, anche se in fondo è una cima vera e propria, quotata 2300 m e raggiunta sicuramente ab antiquo da cacciatori e pastori. Ho salito l'ultima volta quella sommità il 20 luglio di due anni fa, ritrovando la rozza croce di rami secchi che avevo lasciato cinque anni prima. Accompagnavo amici milanesi, appassionati escursionisti incuriositi da quello strano toponimo; una volta salita e ridiscesa la cima, completammo la giornata scendendo per la Val Orita fino a Fraina. Mentre tornavamo dalla cupola, una famiglia di escursionisti (che intuii essere catalani) guardava incuriosita. Dopo di noi, i quattro si presero la briga di ascendere anche loro il Col Siro, che di suo offre comunque un vasto, bel panorama sulle crode Ampezzane. Così, in un solo giorno di luglio, la cima si sentì calpestata da dieci persone, un primato che penso assoluto per una cima poco significante e quasi sconosciuta ma che ha anch'essa qualcosa da dire.

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