giovedì 20 maggio 2010

Breve storia del "Riss"

Il 31 agosto 1932 è mercoledì, ed è una giornata piovosa. Tre guide alpine di Cortina fra le più in voga in quel periodo, i fratelli Angelo e Giuseppe Dimai Deo e Celso Degasper Meneguto, superano in due ore la marcata fessura che incide la parete orientale della Cima Sud della Torre Grande d’Averau, proprio a picco sul sottostante Rifugio Cinque Torri. Da quasi ottant'anni, la Via Dimai-Dimai-Degasper è più conosciuta come “Fessura Dimai” o, usando il corrispondente vocabolo tedesco, come “Riss”. Sono soltanto cento metri, ma sempre verticali ed esposti, con difficoltà valutate di V superiore. La Fessura viene subito apprezzata. Il 18 settembre, infatti, si registra la seconda salita, ad opera di tre illustri dolomitisti, Emilio Comici, Ernani Faé e Fosco Maraini. Le visite seguono poi a tamburo battente, da parte di alpinisti famosi e meno famosi. 45 giorni dopo la prima salita, la via contava già dieci ripetizioni. Piacque in maniera particolare a diversi rocciatori locali: fra le prime 50 salite, infatti, sette spettano alla guida Marino Bianchi, quattro a Giuseppe Dimai e Lino Lacedelli, tre ad Angelo Dimai, Piero Apollonio e Emilio Comici, due a Ignazio Dibona, Enrico Gaspari e Attilio Tissi. Fra tutte queste salite, che raggiungono la cinquantesima nel giugno 1946 e fra le quali emergono anche i nomi di Cassin, Del Torso, Devies, Mary Varale e Rudatis, mancano, stranamente, notizie di prime ascensioni solitarie od invernali. Chi scrive, nella lontana estate 1979, ebbe la fortuna di toccare la Cima Sud della Torre Grande dopo aver provato la roccia salda e verticale del “Riss”, e ricorda che quel giorno si sentì, almeno per una volta, un discreto scalatore.

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