lunedì 14 settembre 2009

Cinque croci per cinque vette che guardano San Vito di Cadore.

Da ieri, cinque croci metalliche, poste in vetta ad altrettante montagne dolomitiche che guardano San Vito, fanno buona guardia agli alpinisti che raggiungono le vette nei gruppi dell'Antelao, del Pelmo, del Sorapis e delle Marmarole. Le nuove croci sostituiscono quelle esistenti, alcune delle quali rovinate dagli anni, dal maltempo e dall’incuria. Prima che un elicottero della Elifriulia le portasse sui basamenti già predisposti, c'è stata la benedizione impartita dal pievano don Riccardo Parissenti sul sagrato della parrocchiale di San Vito, gremito di fedeli e con la presenza dei gruppi volontaristici paesani. «Per i credenti è il simbolo della fede che, dal punto più alto della montagna, indica la via del cielo e dell’elevazione - ha detto don Riccardo -. Esse richiamano una meta ottenuta con fatica e rappresentano anche la solidarietà e l’amicizia. E' una presenza fraterna, l’invito all’amore che, consapevolmente o inconsciamente, è stato cercato salendo la montagna». Ora in vetta all’Antelao (m. 3263), al Sorapis (m. 3205, situato in comune di Cortina, ma con via normale sul versante di San Vito), al Pelmo (m. 3168), alla Croda Marcora (m. 3154) e alla Cima Bel Pra (m. 2917) c'è una croce dell’altezza di m. 2,30, con un contenitore col libro di vetta, per la registrazione di firme e commenti degli alpinisti che hanno scelto le montagne intorno a San Vito per le proprie ascensioni. L'iniziativa è stata del Cai sanvitese, del Gruppo Rocciatori Caprioli e del Soccorso Alpino; ma per raggiungere l'apprezzabile risultato hanno collaborato in modo concreto alcuni volontari e soprattutto un gruppo di amici di San Vendemiano, nella marca trevigiana, legati da fraterna amicizia ai rocciatori sanvitesi (articolo di Bortolo De Vido, tratto da Il Gazzettino del 14 settembre 2009. Grazie.)

2 commenti:

Nadia l'Alpingirl ha detto...

Ciao, al contrario di chi dice che le vette son nate nude e così devono rimanere, io sono un'amante delle croci di vetta!!! belle le parole del parroco..riflettono cio che penso.
Salutoni, Nadia

libero pensatore alpino ha detto...

è starno che nell'anno in cui le Dolomiti siano diventate patrimonio di tutta l'umanità si continui a mettere simboli cristiani sulle cime, e comunque cosa c'è di più bello nell'arrivare in cime trovare un bastone che sormonta un ometto di pietre ?