In autunno se n'è andato a 81 anni l'ingegner Augusto Menardi, noto a Cortina come “Siro del Royal”. Da giovane Menardi non fu Scoiattolo, ma amico e compagno degli Scoiattoli di Cortina. Nella cronaca dolomitica, il suo nome si trova almeno quattro volte, consecutive e legate a un'unica stagione, l'estate 1948. Il 3 settembre infatti, con Luigi “Bibi” Ghedina e Ugo “Suplein” Samaja, Siro salì lo spigolo SE dell'inviolato e oggi dimenticato Campanile Marino Rosada, antistante la parete est della Tofana di Mezzo (150 m, V+). L'8 settembre, la cordata superò la parete S della Torre Silvano Buffa, nel gruppo di Fanes, anch'essa inviolata (200 m, VI). L'11 settembre, con “Bibi” e Lino Lacedelli, Siro compì in otto ore la seconda salita della parete sud del Castello delle Nevere in Civetta, lungo la via aperta da Alfonso Vinci, Paolo Riva e Camillo Giumelli nell'estate del 1936 (900 m di “roccia friabile e talvolta friabilissima per oltre metà della salita”, VI secondo i primi salitori, V+ secondo i ripetitori). Il giorno seguente, infine, con Ugo “Baa” Pompanin, Ugo “Manni” Illing e Lino Lacedelli, Siro Menardi compì la quarta salita dello spigolo sud-ovest della Torre Venezia in Civetta, via Andrich-Faé (300 m, V+). Dopo gli exploit del 1948, Menardi frequentò le montagne ancora per molti anni, coinvolgendo anche figli e amici; ricordo che seguiva con piacere i miei “Appunti di Montagna” sul Notiziario di Cortina e, quando ne parlammo, nei suoi occhi brillò il piacere del ricordo.
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