A chi segue le date storiche dell’alpinismo, ricordo che all'inizio di settembre, ricorrerà il 70° compleanno di un itinerario di scalata molto conosciuto ed apprezzato dagli estimatori delle arrampicate di difficoltà classica, panoramiche e comode, su roccia solida e ben protetta, con una discesa veloce e un punto d’appoggio non distante.
La via in questione segue l’evidente fessura che solca la parete sud-est della Torre Wundt, perla dei Cadini di Misurina che s’innalza di fronte al Rifugio F.lli Fonda Savio, conquistata nel 1893 da Theodor von Wundt con le guide di Cortina Mansueto Barbaria e Giovanni Siorpaes . Scopritori del tracciato, svelato agli alpinisti il 7 settembre 1938, furono due personaggi che potevano essere padre e figlio. Capocordata era Piero Mazzorana (1910-1980), trasferitosi in giovane età da Longarone ad Auronzo e promosso guida nel 1936, all’epoca già noto per alcune belle realizzazioni. Secondo di cordata, invece, era il conte Sandro Del Torso di Udine (1883-1967), che – dopo avere scoperto la montagna in età matura - nel decennio fra il 1932 e il 1942 realizzò, in compagnia dei migliori alpinisti e guide dell’epoca (Comici, Maraini, Piaz), trentaquattro nuovi itinerari nelle Dolomiti, fino al sesto grado di difficoltà.
Nel 1938, Del Torso iscrisse nel suo carnet cinque nuove vie, e Mazzorana ne scoprì tre, fra le quali un’altra sulla parete della Wundt - parallela, più difficile ma non altrettanto nota della precedente -, aperta il 20 settembre con la cliente veneziana Ilde Scarpa. A distanza di settant’anni, la fessura sud-est della Torre Wundt è una scalata alla moda fra le più frequentate delle Dolomiti. Ciononostante merita una visita, perché offre una salita divertente su roccia molto salda, dove non servono chiodi perché il tracciato è ben attrezzato. La via segue una linea di fessure e camini che solca il settore centrale della parete, piegando in ultimo a sinistra per cenge e gradoni che escono in vetta da sud-ovest. Prima che qualcuno ripetesse la fessura, passarono quattro anni: la seconda salita, infatti, fu compiuta da Mario Pavesi e Cesare Carreri, di Mantova, - in licenza nelle Dolomiti prima di iniziare il corso ufficiali - il 14 agosto 1942. Altri quattordici anni passarono prima che qualcuno si aggiudicasse la prima invernale della via, compiuta da Bruno Baldi di Trieste con Sergio Scarpa, l’11 marzo 1956.
Chi scrive, che in gioventù si era molto affezionato a quella via, la salì per la prima volta nell’agosto 1981 e vi è poi ritornato in quasi venti occasioni, nell’arco di una dozzina d’anni. Il 7 settembre 1988, era pronto per salire al Rifugio, e festeggiare degnamente con una salita, il cinquantesimo dell’itinerario. Sarebbe stata un’occasione di rilievo dal punto di vista storico, ma all’ultimo momento il compagno di corda diede forfait, e la giornata seguì un’altra direzione. Potrebbe essere per il settantesimo …
La via in questione segue l’evidente fessura che solca la parete sud-est della Torre Wundt, perla dei Cadini di Misurina che s’innalza di fronte al Rifugio F.lli Fonda Savio, conquistata nel 1893 da Theodor von Wundt con le guide di Cortina Mansueto Barbaria e Giovanni Siorpaes . Scopritori del tracciato, svelato agli alpinisti il 7 settembre 1938, furono due personaggi che potevano essere padre e figlio. Capocordata era Piero Mazzorana (1910-1980), trasferitosi in giovane età da Longarone ad Auronzo e promosso guida nel 1936, all’epoca già noto per alcune belle realizzazioni. Secondo di cordata, invece, era il conte Sandro Del Torso di Udine (1883-1967), che – dopo avere scoperto la montagna in età matura - nel decennio fra il 1932 e il 1942 realizzò, in compagnia dei migliori alpinisti e guide dell’epoca (Comici, Maraini, Piaz), trentaquattro nuovi itinerari nelle Dolomiti, fino al sesto grado di difficoltà.
Nel 1938, Del Torso iscrisse nel suo carnet cinque nuove vie, e Mazzorana ne scoprì tre, fra le quali un’altra sulla parete della Wundt - parallela, più difficile ma non altrettanto nota della precedente -, aperta il 20 settembre con la cliente veneziana Ilde Scarpa. A distanza di settant’anni, la fessura sud-est della Torre Wundt è una scalata alla moda fra le più frequentate delle Dolomiti. Ciononostante merita una visita, perché offre una salita divertente su roccia molto salda, dove non servono chiodi perché il tracciato è ben attrezzato. La via segue una linea di fessure e camini che solca il settore centrale della parete, piegando in ultimo a sinistra per cenge e gradoni che escono in vetta da sud-ovest. Prima che qualcuno ripetesse la fessura, passarono quattro anni: la seconda salita, infatti, fu compiuta da Mario Pavesi e Cesare Carreri, di Mantova, - in licenza nelle Dolomiti prima di iniziare il corso ufficiali - il 14 agosto 1942. Altri quattordici anni passarono prima che qualcuno si aggiudicasse la prima invernale della via, compiuta da Bruno Baldi di Trieste con Sergio Scarpa, l’11 marzo 1956.
Chi scrive, che in gioventù si era molto affezionato a quella via, la salì per la prima volta nell’agosto 1981 e vi è poi ritornato in quasi venti occasioni, nell’arco di una dozzina d’anni. Il 7 settembre 1988, era pronto per salire al Rifugio, e festeggiare degnamente con una salita, il cinquantesimo dell’itinerario. Sarebbe stata un’occasione di rilievo dal punto di vista storico, ma all’ultimo momento il compagno di corda diede forfait, e la giornata seguì un’altra direzione. Potrebbe essere per il settantesimo …
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